mercoledì 11 aprile 2012

INDONESIA: LA REGIONE GEOLOGICAMENTE PIÙ INSTABILE DEL MONDO

Oggi, 11 aprile 2012, alle 10,38 (ore italiane) un violentissimo sisma di magnitudo momento 8,8 (fonte INGV, altre fonti riportano 8,6), si è originato al largo di Sumatra, in Indonesia.
La seguente immagine indica dove è situato precisamente l'epicentro della scossa:











Questo è l'ennesimo forte terremoto che affligge tale regione.
Per farvi comprendere la potenza, basta prendere in considerazione il sisma che ha devastato l'Aquila il 6 aprile 2009.
Esso è stato di magnitudo 5,9.
Nella scala delle magnitudo del momento sismico (un perfezionamento della più nota scala Richter), ogni grado di magnitudo in più corrisponde ad un terremoto 30 volte più energetico, essendo una scala logaritmica.
Infatti, la magnitudo del momento, indicata generalmente con Mw, è un numero puro che si può ricavare dalla seguente equazione:






ove M₀ designa una quantità denominata momento sismico, misurata in newton per metri (N · m).
Se confrontiamo il sisma dell'Aquila con questo odierno di Sumatra, otteniamo che quest'ultimo ha liberato un'energia circa 27000 volte superiore rispetto a quello occorso in Abruzzo.
Tutta questa energia è sufficiente per dar luogo ad un fenomeno probabilmente più terrificante dello stesso terremoto: lo tsunami.
Abbiamo parlato delle caratteristiche fondamentali di terremoti e tsunami nell'articolo "Le forze della natura: terremoti e tsunami".
Vi ricordo che uno tsunami si origina per mano soltanto di grandi terremoti, e quello di cui stiamo parlando è fortissimo, anzi uno dei più potenti mai registrati.
Non a caso, è scattato immediatamente l'allarme tsunami valido per tutto l'Oceano indiano: dall'Indonesia al Sudafrica, dall'India alle coste occidentali dell'Australia.
Purtroppo, questa non è la prima volta che le regioni che si affacciano sull'Oceano indiano hanno a che fare con fenomeni di tale portata.
Basta citare una data, 26 dicembre 2004, e subito la nostra memoria rievoca immagini spaventose.



Inoltre, poco più di un anno fa abbiamo visto il Giappone, una delle nazioni più industrializzate al mondo, in rovina sotto la furia di sismi, tsunami e del conseguente disastro nucleare.
I terremoti, purtroppo, sussistono e, al momento, non possiamo far nulla per prevederli: agiscono senza alcun preavviso e lasciano scie di morte e distruzione.
In particolar modo, poi, l'Indonesia non ha pace: 2 terremoti di magnitudo vicina o addirittura superiore a 9 nel giro di 8 anni, nella medesima zona, non è certo un evento che accade frequentemente.
Si potrebbe dunque asserire che l'Indonesia e le zone circostanti (ricordiamo che si trovano nella cosiddetta "cintura di fuoco") rappresentano le regioni geologicamente più instabili del pianeta.
Tra l'altro, se vogliamo aggiungere carne al fuoco, l'Indonesia conta circa 130 vulcani attivi e, in passato, ha subito alcune delle più imponenti eruzioni vulcaniche di sempre.
Ne cito 3: quella del Tambora del 1815, quella del Krakatoa del 1883 e quella del Toba risalente a circa 75.000 anni fa.
L'eruzione del Tambora fu così potente da sconvolgere il clima mondiale dell'anno 1816, che venne denominato "anno senza estate".
Tra l'altro, il pittore romantico Joseph Mallord William Turner, fu influenzato, nella realizzazione di alcuni suoi dipinti, dalla colorazione gialla che il cielo assunse durante il 1816, a causa delle polveri rilasciate nell'atmosfera dall'eruzione.
L'emblema di tale fatto è, in particolare, il dipinto "Il canale di Chichester" del 1928:











In compenso, l'eruzione del Krakatoa provocò, oltre che uno tsunami alto oltre 30 metri, anche il rumore più forte mai udito sul pianeta Terra.
Un suono di 300 decibel udito fino in Australia a quasi 5000 km di distanza!
Alla stregua del Tambora, pure il Krakatoa ispirò pittori e anche poeti.
Infatti, si ritiene che Alfred Tennyson si sia ispirato proprio al suddetto vulcano quando nel poema epico St. Telemachus (pubblicato circa 9 anni dopo il catastrofico evento) si domandava:

Ha forse le sue ceneri un vulcano
alto eruttate sì, che il mondo intero
involto n'ha? Perché ogni sera...
reca un tramonto più che sangue rosso...

L'eruzione del Toba (oggi Lago Toba) fu persino peggiore di quelle del Krakatoa e Tambora messe insieme!
Il Toba, infatti, non è un vulcano, bensì un supervulcano, ovvero una caldera che si estende per chilometri e chilometri sotto terra, avente una camera magmatica impressionante.
Altri esempi famosi di supervulcani sono lo Yellowstone (esatto il parco nazionale più famoso del mondo è un calderone ribollente in attesa di esplodere) e i Campi Flegrei.
L'eruzione del Toba fu così maestosa da provocare effetti globali che perdurarono per anni e anni, come:
  • l'abbassamento della temperatura del pianeta di 5 °C;
  • l'immissione nell'atmosfera di livelli di acido solforico elevatissimi, ecc.
Ergo, non è sbagliato asserire che l'Indonesia è la regione più pericolosa al mondo, forse persino più del Giappone, almeno per quanto concerne le catastrofi di natura geologica.
Ci auguriamo che il terremoto odierno non provochi tante devastazioni come nel 2004.
In conclusione, i fenomeni naturali sono distruttivi, innescano reazioni a catena di morti e sofferenze inimmaginabili; tuttavia, bisogna pur sottolineare che non ci potrebbe essere alcuna vita senza di essi.
La Terra è in grado di ospitare vita proprio per via della sua grande dinamicità, ed è necessario purtroppo accettare l'esistenza dei sopracitati eventi estremi e cercare quantomeno di contenerli nella migliore maniera possibile.

P.S: alle 12,43 (ore italiane) un'ulteriore violentissima scossa, di magnitudo 8,2, si è abbattuta nel medesimo luogo.
Nuovo aggiornamento: l'allerta tsunami è per fortuna rientrata; le onde generate dal sisma sono state di poche decine di centimetri di altezza, dunque non catastrofiche, in quanto il sisma ha comportato uno scorrimento di tipo orizzontale, diverso quindi da quello del 26 dicembre 2004, che era di tipo verticale.

Nessun commento:

Posta un commento